Le caviglie per strumenti a corde hanno origini che risalgono ai primi strumenti monocordici, dove la corda era fissata a una punta e tensionata attraverso un peso mobile. Nei primi strumenti ad arco, le caviglie erano realizzate in legno e prive di filettatura, un approccio che garantiva una regolazione di base della tensione. Con l’introduzione degli strumenti a tastiera, le caviglie metalliche fecero la loro comparsa, inizialmente caratterizzate da un design sottile e rudimentale.
Queste caviglie, probabilmente forgiate a partire da barre di metallo, venivano lavorate con un martello per ottenere una forma piatta, adatta all’utilizzo con una chiave d’accordatura. Il diametro tipico si aggirava tra i 2 e i 3 mm.
Con l’aumento della tensione delle corde negli strumenti successivi, anche il diametro delle caviglie crebbe. Nei clavicembali, fortepiani e strumenti simili, dove la tensione delle corde rimase relativamente bassa, si continuarono a utilizzare caviglie di circa 5 mm di spessore. Nei pianoforti a tavolo del XIX secolo, si adottarono caviglie con testa piatta o rettangolare. La filettatura fu introdotta nel XVIII secolo, incrementando l’attrito tra la caviglia e il somiere, migliorando la stabilità dell’accordatura.
Le caviglie moderne, progettate per sostenere le elevate tensioni richieste dagli strumenti odierni, sono estremamente resistenti.
Invia una richiesta e ti risponderemo il prima possibile.