Per secoli, le corde degli strumenti a corda, come l'arpa e i primi antenati del pianoforte, venivano ricavate dai tendini animali. I tendini sottili erano riservati alle note acute, mentre quelli più spessi servivano per le note gravi. Con il tempo, si cominciò a rivestire le corde per aumentarne la massa e migliorarne il suono. Le prime corde filate, però, non erano avvolte come quelle moderne, ma intrecciate tra loro per ottenere la giusta resistenza e risonanza.
L’Arrivo delle Corde Metalliche
Nel XIV secolo fecero la loro comparsa le prime corde metalliche, realizzate in ottone o ferro. All’inizio erano disponibili solo poche misure e venivano trafilate a freddo. Fino alla fine del XVIII secolo, l’avvolgimento attorno a un nucleo non era ancora possibile: le spire erano aperte e poco compatte. Con l’introduzione della trafilatura a caldo, si ampliarono le misure disponibili e si cominciò a ottenere corde più uniformi e affidabili.
Il Filo Armonico Moderno
Oggi, il filo armonico utilizzato nei pianoforti è realizzato in acciaio di altissima qualità, progettato per garantire durata e stabilità timbrica. Solo verso la fine del XVIII secolo comparvero i primi cori a tre corde unisono. Nel restauro di strumenti storici, è fondamentale non utilizzare filo armonico moderno, ma procurarsi tipi e misure specifici da fornitori qualificati, rispettando le caratteristiche originali dello strumento.
Standard di Produzione delle Corde
Per ottenere corde di pianoforte di alta qualità, ogni fase della produzione deve rispettare standard rigorosi. La selezione della materia prima è essenziale: il materiale deve essere chimicamente puro e derivare da procedure di fusione speciali. La trafilatura deve garantire un filo omogeneo, privo di difetti superficiali, e la supervisione professionale della produzione è cruciale: temperatura del bagno acido, velocità di scorrimento, raffreddamento e lubrificazione devono essere costantemente monitorati. Infine, ogni corda viene controllata per durezza, elasticità, superficie e uniformità, assicurando che solo il filo armonico conforme agli standard possa essere definito corda da pianoforte.
Processo di Produzione del Filo Armonico
Il materiale di partenza è rappresentato da barre di fusione, trafilate in fili di circa 5,5 mm di spessore. Questi fili vengono riscaldati a 900° e raffreddati rapidamente a 500° in piombo fuso o sale. Durante il trattamento termico, i materiali imperfetti vengono eliminati chimicamente. Il filo viene quindi lubrificato e stirato attraverso apposite macchine che lo assottigliano e lo allungano, con ingranaggi perfettamente sincronizzati per garantire uniformità e precisione in ogni passaggio.
Configurazione delle Corde nei Pianoforti
Nei pianoforti a coda e verticali, è consigliabile utilizzare tre corde nude per coro negli acuti. Le corde dei bassi, invece, devono avere un avvolgimento in rame. Nei casi di doppio avvolgimento, sia il primo che il secondo strato devono essere in rame, con spire allineate rispetto alle punte del ponticello. La parte di corda nuda tra le spire e il ponticello, così come quella tra le spire e il capotasto, non deve superare i 15 mm. Nei cordoni con doppio avvolgimento, le spire esterne devono seguire una direzione opposta a quelle interne, assicurando che il filo di rame aderisca perfettamente all’anima d’acciaio, senza ossidazioni o difetti, per garantire un suono chiaro e uniforme.
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