Un approfondimento sulla lunga evoluzione di questi perni fondamentali, dal monocordo ai moderni strumenti a coda, e sulle loro caratteristiche costruttive e di utilizzo.
Origini e sviluppo storico
Le caviglie hanno accompagnato la storia degli strumenti a corde fin dai primi monocordi, dove le corde erano fissate tramite punte e mantenute in tensione da pesi mobili. Negli strumenti ad arco, invece, si impiegavano caviglie in legno prive di filettatura. La transizione alle caviglie metalliche iniziò con i cembali, sottili e realizzate probabilmente in tondo metallico appiattito per essere inserite con una chiave. Con l’aumento della tensione delle corde, si rese necessario incrementarne il diametro: clavicembali, fortepiani e strumenti simili mantengono caviglie di circa cinque millimetri per adattarsi alle tensioni ridotte delle corde. Nei pianoforti da tavolo fino al XIX secolo si impiegavano caviglie con testa piatta o rettangolare, mentre la filettatura fu introdotta già nel XVIII secolo per aumentare l’attrito e migliorare la stabilità dell’accordatura. Le caviglie moderne sono estremamente resistenti grazie all’evoluzione dei materiali e della produzione.
Rimozione delle caviglie
Per rimuovere le caviglie, il metodo più semplice consiste nell’utilizzo della boccola di una chiave per accordare fissata a un trapano elettrico in rotazione inversa. È fondamentale misurare diametro e lunghezza delle caviglie, annotandoli nel piano di lavoro. Se il diametro supera i 7,25 mm o se i fori mostrano ovalizzazioni, fessure o punti deboli, occorre valutare la sostituzione del somiere o la chiusura dei fori con spine. Una serie completa di caviglie comprende circa 250 pezzi, disponibili in finiture blu, nichelate o dorate, mentre alcuni costruttori utilizzano misure insolite come 7,15 x 64 mm.
Installazione e profondità dei fori
Le caviglie non devono mai essere martellate fino al fondo del foro. Se serve una maggiore profondità, si utilizza una punta da trapano del diametro corrispondente alle caviglie originali, in modo da pulire e approfondire il foro senza danneggiarlo.
Dimensioni e frizione
La scelta del diametro delle caviglie è cruciale: la frizione ideale senza corde è di circa 1,60 kpm, misurata con manometro. La caviglia deve muoversi con uniformità, ma produrre un leggero scricchiolio se girata lentamente. Durante il montaggio, si utilizzano strisce di feltro e si tiene conto del tasso di umidità dell’aria; valori elevati richiedono una frizione maggiore, intorno ai 2 kpm. Documentare il tasso di umidità del somiere può aiutare a ottenere risultati ottimali. L’uso di guanti protettivi in pelle preserva le corde dall’umidità e dal grasso delle mani, proteggendo allo stesso tempo le dita dell’operatore.
Montaggio delle corde basse
Nei bassi, il nucleo centrale delle corde può essere leggermente più grande del foro della caviglia; è quindi necessario verificare il passaggio dell’acciaio prima dell’inserimento. Per rigenerare una vecchia corda, si può strofinare con lana d’acciaio fine. Il montaggio prevede di infilare l’occhiello della corda nel telaio, orientare e inserire la caviglia tra le spire con pinze appuntite, quindi stringere con pinze normali. La caviglia va girata lungo il suo asse per un giro completo seguendo il verso dell’avvolgimento del filo di rame. Se la differenza di altezza tra somiere e capotasto dei bassi è significativa, possono essere impiegate caviglie più lunghe, facendo attenzione a non affondarle eccessivamente per evitare angoli troppo stretti tra corda e capotasto.
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